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benvenuti nella casa dei Deja-vù siamo lieti di introdurvi nel nostro universo poetico musicale
buona navigazione.

"scrivere è una maniera di parlare senza essere interrotti!"

deja-tour

  • 01.04.2010 Club Giallo - Cusano Milanino ore 22.00
  • 26.02.2010 Ri-circolo - Seveso ore 22.00
  • 16.12.09 Arci tambourine - Seregno ore 22.30
  • 23.09.08 arci Tambourine - Seregno ore 22.00
  • 29.08.09 Ferrara Buskers Festival
  • 11.03.2009 arci Tambourine - Seregno ore 22.00
  • 21.02.2009 arci Pintupi - Verderio Inferiore ore 22.00

lunedì 28 dicembre 2009

Foto d'autore

Click,

ti ho beccata,

inanimata,

impassibile,

statuaria nella forma,

senza fiato,

sulla soglia,

click.



Click,

di nuovo,

ancora,

aspettando la giusta ombra,

l’impronta del sole,

sulla pelle bianca,

click.



Click,

nuove angolazioni,

nuove idee,

autoscatti,

gelosie,

manie di protagonismo,

click.

….

Click

vestiti buttati,

ammucchiati e poi sparsi,

stracci colorati,

frange striscianti,

passi sul parquet,

piedi in avvicinamento,

silenziosi,

click.



Click

abbracci,

baci e carezze,

morbide inquadrature,

riprese, primi piani,

mani sul cuore,

casa silenziosa,

in ascolto del prossimo.....

Click!





Dave-

giovedì 8 ottobre 2009

Abiti magici

Vernice in barattoli
E mani sulle tele
Colori al neon
E giochi di luce
Pitture colorate
Disperse nel mare
Segmenti acrilici
Per ambienti lucidi
Sembriamo ridicoli…

In questi abiti sudici
In questi abiti fradici
In questi abiti magici

Viaggi lisergici
Con lenti colorate
Soggetti di bronzo
Coperti d’inchiostro
Salti temporali
Fulmini e tuoni
Saette di emozioni
Che ci spingono fuori
Sembriamo più comici

In questi abiti unici
In questi abiti facili
In questi abiti agili


Ma siamo persone non siamo codici!


Dave-

lunedì 21 settembre 2009

anime di oggi

Sei mesi fa il mare ci mangiò,
come fossimo lacrime di drago,
sciolse il nostro volto,
in gocce di rubino,
restarono solo immagini,
lucidi sentieri,
di parole folli,
serpenti dalle lunghe code sonanti,
animali rinchiusi,
nelle nostre sinapsi,
girovaghi nella mente dei pazzi.
Lamenti lontani,
servono per rinforzarsi,
la matrice ha lasciato,
incubi sfuggenti,
prede dalla nostra catarsi.
Orecchie di lince,
in questa estate selvaggia,
pugnali d’angoscia,
solcano la tua sagoma,
tra le mie braccia.
La nuvole calde
Ci videro
giocare
brillare
cadere come sfere
infuocate
lucenti
astri morenti
nel cielo di mezza estate.
Anime solitarie
lasciate in disparte
a cuocere sotto ai raggi
in preda alla paura di morire di miraggi
siamo le nuove anime
le anime di oggi.

Dave-

lunedì 7 settembre 2009

Zingara

La zingara muove la sfera,

Sinuosa e veggente,

mentre si avvicina,

odora di vino,

sa di cantina,

sogni gitani,

pizzi e merletti,

ricami d’oro

segreti protetti,

stanno in sordina,

sotto la gonna,

rifugio di armi,

la dea della ciurma.

E' la sfera gitana,

la ruota che gira,

sotto la luna,

il violino che suona,

desideri in sordina,

si muovon sinuosi,

in bocce di vetro,

qual è il tuo segreto?

Risponde veloce,

la donna vorace,

dammi da bere,

o sarò la tua croce,

presto il veleno,

scioglierà il tuo segreto,

presto la gonna,

creerà nuove ombra.

Gira... gira la sfera,

cara la maga,

mistica strega,

attento porta rispetto,

lei ti legge la mano,

ed enuncia il verdetto,

stai tranquillo,

non ti agitare,

rifugiati qui sotto,

non c’è tempo,

non c’è intoppo,

al sicuro tra le cosce,

odia la guerra,

ama la pace.


dave-

sabato 5 settembre 2009

incubi di memoria

Cubi di memoria,

gelido ghiaccio,

spigoli vivi nel ricordo,

dello sterminio.

Ci perdiamo,

tra vicoli stretti,

nella grandezza,

dei nostri intelletti,

sibili di spari,

raggiungono l'udito,

gemiti lontani,

rincorrono la storia,

noi ci leviamo il copricapo,

e facciamo un inchino,

in silenzio,

senza respiro!


Dave

venerdì 27 marzo 2009

storia di un narcotrafficante in erba

Era un narcotrafficante di Erba,
vendeva anche paglia e fieno,
artigianale pasta all’uovo.
Proprio una pasta d’uomo.
Il vicino aveva l’erba più verde,
ma la sua era stupefacente.
Nella sua casa in Erba
organizzava party con caramello e coca,
aveva il pollice verde,
ma non lasciava mai impronte.
Girava per casa,
tenendo in mano,
una frusta per le uova,
montava a neve,
bianca crema e potava
le sue piante coltivate in casa.
Diceva che le sue creature erano timide
e non potevano stare in mezzo alla gente che frequentava il cortile.
Poi un giorno
il trafficante in erba scoprì la calce
e la polvere di marmo,
si appassionò a tal punto,
da trasformarsi in fabbricante di cemento.
Armato di buona volontà,
lasciò perdere la passione per le piante,
e costruì un impero partendo dalla polvere.
Storcendo il naso,
la gente lo osservava,
ormai assuefatta dalla polvere di marmo.
Nel giro di poco tempo,
diventò un eroe di gesso,
in cerca della propria concubina,
battezzata poi eroina.
Ma tutto ha una fine,
sprofondo in una galleria buia
e non uscì più dal tunnel.

dave-

mercoledì 18 febbraio 2009

deja-inizio

Per la serie iniziamo con il botto.... booommm!
mi ricordo, esplodemmo tutti quanti, durante quell'esplosione nei nostri emisferi, faceva un freddo polare, ma grazie a dell'ottima vodka artic, bruciammo come cerini, fregati dalla mano morbida di un duro cowboy dell'arizona. Egli non era delle nostre parti e la sua zona d'ombra ne demarcava i tratti, nascondendoli al sole, che d'inverno sospirava sulla neve fresca delle piste, le stesse piste che d'estate facevano correre le nostre colorate biglie; sfere di cristallo di Boemia, tanto squadrate dagli occhi dei passanti, quanto messe in un angolo buio, durante le ore di maggior intesità solare.
Ci girava la testa quando sognavamo Deja-vù, girando in tondo, per poi ricominicare da capo, appena ritornati dal futuro sogno premonitore. E fù così che, in un pomeriggio ormai già tramontato sul nascere, mentre ci torcevamo le meningi, per farci dissetanti spremutedi malto, un colpo di sole a mezza costa sulla mia maglia di cotone, creò un'immagine distorta, un futuro anticipato. Questo fu il segno che attendevamo da un pugno di giorni, e proprio come un malrovescio, ci brillò in volto una luce di approvazione, un singolare nome per un duo a 3 dimensioni!

Deja-vù.